🔥 Quando il fuoco si spegne col suono
- Francesco Carbone

- 11 nov
- Tempo di lettura: 2 min
L’idea americana che potrebbe rivoluzionare la sicurezza domestica

Avete capito bene: non acqua, non schiuma, non agenti chimici. Solo onde sonore. Sembra fantascienza, eppure è la direzione su cui sta lavorando Sonic FireTech, una startup americana che ha deciso di affrontare uno dei pericoli più antichi — il fuoco — con una delle forze più invisibili ma potenti che conosciamo: il suono.
Il principio è tanto affascinante quanto complesso: l’azienda sta sviluppando un sistema antincendio a infrasuoni, cioè suoni al di sotto dei 20 Hz, per lo più inaudibili all’orecchio umano, ma in grado di interrompere il processo di combustione.Secondo i primi test, un’unità da 500 watt sarebbe capace di generare onde di pressione tali da “smontare” una piccola fiamma. Non con la forza, ma con la fisica.
No, non si tratta di un’arma “blaster protonica” degna dei Ghostbusters, come qualcuno ironizza.L’obiettivo è molto più concreto: realizzare un sistema automatico di difesa per le abitazioni, in grado di riconoscere un principio d’incendio e spegnerlo prima che divampi.
Il suono viaggerebbe in condotti posati lungo la linea di colmo del tetto e sotto la gronda, direzionando l’onda verso le aree a maggior rischio: scintille, focolai, punti caldi alla base dei muri.L’attivazione sarebbe automatica, grazie a una rete di sensori intelligenti, e l’intero impianto disporrebbe anche di una batteria di backup in caso di blackout.

Certo, il prezzo non è trascurabile: si parla di circa il 2% del valore dell’immobile, da personalizzare in base alla metratura. Ma se pensiamo che solo nel 2025 negli Stati Uniti gli incendi hanno devastato oltre 19 mila chilometri quadrati di territorio, causando danni per miliardi di dollari, la prospettiva cambia.Il costo della prevenzione, in certi casi, può essere molto più basso di quello della ricostruzione.
Resta però una domanda aperta: quanto sarà davvero efficace questo sistema in condizioni reali?Finora, infatti, le dimostrazioni sono avvenute in ambienti controllati. La sfida sarà la scalabilità: vento, detriti incandescenti, condizioni meteo estreme potrebbero compromettere l’effetto delle onde sonore. Ma come ogni grande innovazione, anche questa nasce da un’idea semplice e visionaria.
E chissà che tra qualche anno non vedremo nei nostri edifici una rete di difesa integrata, dove il suono, l’intelligenza artificiale e i sensori ambientali lavorano insieme per prevenire disastri.Una casa che ascolta, riconosce, reagisce.Un futuro in cui la sicurezza diventa silenziosa, ma infinitamente più intelligente.
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