Milano-Cortina 2026: se l’energia diventa infrastruttura, le Olimpiadi diventano occasione
- Francesco Carbone
- 3 giorni fa
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di Francesco Carbone
C’è chi si limita a osservare le Olimpiadi come un evento sportivo, e chi invece, come noi, le guarda con gli occhi di chi costruisce, di chi progetta, di chi pensa in grande per un territorio che ha bisogno di infrastrutture, visione e concretezza.
Il 14 maggio 2025, a Milano, in via Rubattino, è stato inaugurato un nuovo centro operativo di E-Distribuzione, la società del gruppo Enel che si occupa della rete elettrica. Una notizia apparentemente tecnica, di quelle che passano sottotraccia nei notiziari generalisti. Ma a ben vedere, questa struttura rappresenta molto di più: è un simbolo di come i grandi eventi possono accelerare l’innovazione e trasformarsi in leva di sviluppo per l’intero Nord Italia.

Energia sotto controllo: il cuore pulsante dei Giochi
Questo centro non è un semplice palazzo pieno di cavi. È un cervello digitale operativo 24 ore su 24, connesso a oltre 35.000 km di rete media tensione nelle province di Milano, Monza e Pavia. Serve più di 3 milioni di cittadini e si interfaccia con 273 impianti primari della rete ad alta tensione regionale.
Durante i Giochi Invernali del 2026, sarà la cabina di regia energetica delle sedi olimpiche. Monitorerà in tempo reale i consumi, preverrà i blackout, garantirà affidabilità e sostenibilità. Un evento globale che si gioca anche con i numeri dell'efficienza energetica e della resilienza tecnologica.
E qui la riflessione si fa più ampia.
Olimpiadi: occasione o spreco?
Troppe volte, in passato, abbiamo assistito a grandi eventi finiti nella polvere del disincanto. Strutture inutilizzate, fondi sprecati, progetti lasciati a metà. Ma Milano-Cortina 2026 può (e deve) essere diversa.
Se l’Olimpiade diventa il pretesto per dotare la Lombardia – e il Varesotto in particolare – di nuove infrastrutture energetiche, di trasporto, digitali e logistiche, allora è un’occasione da cogliere con tutte le forze. Non un carrozzone, ma un volano per l’industria, il turismo, il lavoro giovanile. Non un evento spot, ma un'iniezione di futuro.
In questa logica, la nascita del nuovo centro E-Distribuzione non è marginale, ma centrale. Non è un costo: è un investimento. Non è un lusso: è una necessità.
Da spettatori a protagonisti
La domanda che dobbiamo porci è semplice: vogliamo assistere alle Olimpiadi da spettatori, magari da dietro uno schermo, o vogliamo diventarne protagonisti?
Protagonisti come imprenditori, ingegneri, formatori, artigiani, amministratori locali. Protagonisti come sistema-Paese, che sa usare le proprie eccellenze – dalla meccanica all’energia, dalla logistica all’accoglienza – per generare valore vero, duraturo, tangibile.
Il nuovo centro operativo inaugurato a Milano ci dimostra che la tecnologia non è solo progresso, è anche sicurezza, efficienza, controllo. È ciò che ci permette di costruire eventi all’altezza del mondo globalizzato, senza blackout, senza caos, senza compromessi.
E allora diciamolo forte: le Olimpiadi sono anche una sfida ingegneristica. Sono una prova della maturità di un sistema industriale. Sono il banco di prova per chi sa gestire la complessità.
Cogliere l'attimo, costruire il domani
Chi vive e lavora in questa Regione sa quanto potenziale inespresso ci sia. Sa che la vera sfida non è il 2026, ma quello che verrà dopo.
Siamo pronti a cogliere questa occasione? Siamo disposti a passare dalla lamentela alla proposta, dalla rassegnazione al progetto?
Io dico di sì. Perché se l’energia è davvero il motore delle rivoluzioni, questa è l’occasione per accendere il nostro territorio.
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