Sfruttamento animale: la nuova legge c’è. Ora non si può più far finta di niente.
- Linda Bighetti
- 30 lug
- Tempo di lettura: 3 min
✍️ Linda Bighetti

Per chi, come me, dedica ogni giorno della propria vita alla tutela degli animali, questa è una notizia enorme. Storica. Il Senato ha finalmente approvato una legge che permette di agire in modo chiaro e rapido su tematiche che per troppi anni sono state ignorate, insabbiate o peggio ancora derise.
Una legge che, per la prima volta, riconosce ufficialmente ciò che abbiamo denunciato per decenni: lo sfruttamento animale è un crimine, non uno spettacolo. È una tortura, non una tradizione.
Ma cosa vuol dire “sfruttamento animale”?
Vuol dire costringere i delfini a nuotare in piscine di cemento, dopo averli strappati ai loro mari, e farli saltare per il divertimento di famiglie inconsapevoli.Vuol dire elefanti e leoni tenuti legati, picchiati, umiliati per esibirsi nei circhi.Vuol dire scimmie, orsi, pappagalli imprigionati nei parchi zoologici, dove la gabbia diventa prigione a vita, e l’odore della libertà è solo un ricordo genetico.
Ma vuol dire anche qualcos’altro, qualcosa che ci riguarda da vicino, ogni giorno.
Vuol dire allevamenti intensivi, dove galline, maiali, mucche e vitelli vengono allevati in condizioni che definire disumane è persino riduttivo. Essere viventi ridotti a numeri, trattati come macchine da produzione, privati del sole, della terra, del cibo naturale e del movimento.
Tutto questo in nome del nostro "benessere". Ma che benessere è, se nasce sulla sofferenza?

Chi non ha votato questa legge non ha più scuse.
Fa riflettere che proprio alcuni rappresentanti del PD e dei Verdi abbiano scelto di non sostenere il disegno di legge, con la scusa che non conteneva l’abolizione dei circhi. Sarebbe come rifiutare un antibiotico a un ferito grave perché non è anche un vaccino. Ipocrisia, o paura di perdere voti?
Il DL Sicurezza, così come si sta perfezionando, va nella direzione giusta: quella del rispetto della legalità, della dignità e dei diritti – anche di quelli degli animali. Chi non lo capisce, è fuori dal tempo. O peggio, fa finta di non vedere.
E ora parliamo chiaro anche su Bologna.
C’è un punto su cui non possiamo più tacere. Con che coraggio il sindaco di Bologna, in quota PD, può permettere l’introduzione della carne Halal nelle mense scolastiche, proprio ora che lo Stato sta finalmente varando una legge che tutela gli animali?
Come verrà spiegata questa scelta ai bambini?Che cosa diremo a un bambino che ci chiede perché l’animale viene sgozzato vivo, senza stordimento, mentre si pronuncia una formula religiosa?Come possiamo tollerare una pratica crudele e inquinante, quando stiamo lottando da anni per un trattamento più umano e dignitoso degli animali da macello?
Per chi non lo sapesse:
“La carne Halal deve essere macellata rivolgendosi verso La Mecca, da un musulmano praticante che recita invocazioni religiose durante lo sgozzamento dell’animale, la cui morte avviene per dissanguamento.”
Una forma di macellazione dolorosa, che in Europa dovrebbe essere ormai superata da tempo. E invece viene riproposta – addirittura – nelle scuole. Dove si dovrebbe educare al rispetto. Dove si dovrebbe insegnare il valore della vita.
La nuova legge parla chiaro. E io spero che tutto questo venga fermato. Subito.
Perché uccidere una creatura vivente, senza compassione, senza rispetto, senza dignità, è come uccidere una parte di noi stessi.
E io, davvero, non vedo differenze.Che sia un delfino, un vitello, un gallo da combattimento o un agnello pasquale, ogni vita merita rispetto.
Questa legge è un primo passo. Ma il cammino sarà lungo. E io sarò lì. A ricordarlo a tutti, ogni giorno. Fino all’ultimo respiro.
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