Mentre tutti partono, loro restano soli: il lato nascosto dell’estate
- Roxana Hernandez
- 14 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 16 ago
L’estate è il momento dell’anno più atteso: ferie, viaggi, mare, relax. Ma dietro le immagini spensierate delle vacanze si nasconde una realtà spesso trascurata: migliaia di anziani che, con l’arrivo del caldo, vengono lasciati soli.
Le famiglie fanno il possibile per conciliare lavoro, figli e assistenza, ma non sempre riescono a portare con sé i propri cari fragili o non autosufficienti. E così, ogni anno, si ripropone lo stesso scenario: una corsa all’ultimo minuto per trovare qualcuno che possa occuparsene, con soluzioni improvvisate, dispendiose o inadeguate.
La solitudine estiva: un rischio sottovalutato
Restare soli non è solo triste: può diventare pericoloso. Le alte temperature aumentano il rischio di disidratazione, malori, cadute, ma anche l’isolamento emotivo può fare danni profondi, specialmente in persone già fragili.
Molti anziani, pur di non “disturbare”, tendono a minimizzare i propri bisogni o a nascondere disagi. E così, quella che dovrebbe essere una stagione di benessere, si trasforma in un periodo di grande vulnerabilità.
Quando la famiglia non ce la fa più
Chi si prende cura di un anziano lo sa bene: l’estate è il momento più complicato. Le badanti partono, i centri diurni chiudono o riducono le attività, e anche i vicini – spesso una risorsa preziosa – sono in vacanza.
Molte famiglie, già provate da mesi di assistenza continua, si trovano senza alternative. E non per mancanza di amore o responsabilità, ma per mancanza di supporto concreto. È in questo contesto che diventa urgente parlare di soluzioni.
Il ruolo della politica: cosa può fare davvero
La solitudine degli anziani d’estate non è solo una questione familiare. È una questione sociale. E come tale, merita risposte anche dalla politica. Ecco alcune azioni concrete che le istituzioni potrebbero mettere in campo:
Potenziamento dei servizi domiciliari, con operatori che visitano regolarmente gli anziani soli durante i mesi estivi.
Creazione di “soggiorni protetti” temporanei, dove gli anziani possano essere accolti in sicurezza mentre le famiglie sono via.
Attivazione di reti locali di volontari, supportati dai Comuni, per monitorare le situazioni a rischio.
Sostegno economico alle famiglie caregiver, attraverso bonus estivi o agevolazioni fiscali.
Campagne di sensibilizzazione per combattere l’indifferenza e promuovere piccoli gesti di vicinanza e attenzione.

Ed è proprio qui che l’esempio di Lonate Pozzolo merita di essere raccontato. Il Centro Anziani, guidato da Giovanni Desperati, rappresenta da anni una risposta concreta a questa emergenza silenziosa. Con oltre 1.000 iscritti e un calendario fitto di iniziative, l’associazione trasforma l’estate in un’occasione di incontro e comunità. Il pranzo di Ferragosto, che quest’anno riunirà 130 persone a tavola, è solo la punta dell’iceberg di un lavoro fatto di dedizione quotidiana, organizzazione e amore per il prossimo.
Giovanni Desperati e tutti i volontari della sua squadra dimostrano che, con impegno e cuore, si può evitare che l’estate diventi sinonimo di abbandono per i nostri anziani, trasformandola invece in un tempo di allegria e dignità condivisa.
Perché nessuno dovrebbe essere lasciato solo solo per colpa delle ferie degli altri.
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