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Dal “mostro del Ceresio” alla realtà: l’acqua come infrastruttura vitale

✍️ di Francesco Carbone


A Ferragosto, sul Lago Ceresio, qualcuno ha giurato di aver visto un “mostro marino”. Non era però un parente di Nessie, bensì un tubo di captazione dell’acqua che si era staccato ed era affiorato in superficie. La scena ha strappato sorrisi, ma ci obbliga a porci una domanda: quanto sappiamo davvero delle infrastrutture che ogni giorno ci garantiscono l’acqua al rubinetto? 



Che cos’è una captazione?

Quando apriamo il rubinetto e l’acqua scorre, difficilmente ci chiediamo da dove arrivi. Eppure dietro quel gesto semplice c’è un mondo fatto di tubi, pompe, condotte e sistemi di captazione.

Il principio è semplice: una captazione serve a prelevare acqua da laghi, fiumi o falde per immetterla nella rete idrica. Nel caso del Ceresio, la tubazione in polietilene garantisce parte del fabbisogno dei comuni rivieraschi. Ma quanti altri impianti simili ci sono nella nostra provincia?


Perché serve un sistema di captazione?

• Sicurezza idrica: senza questi impianti, saremmo più vulnerabili alle siccità estive.

• Qualità: l’acqua prelevata da laghi e sorgenti viene trattata e monitorata costantemente.

• Sviluppo: turismo, imprese, famiglie… tutto dipende da una rete idrica efficiente.


E c’è una novità importante: nel 2026 il tubo del Ceresio verrà sostituito e potenziato, passando da 15 a 50 litri al secondo. Tre volte più acqua disponibile: non è solo un dato tecnico, è la garanzia che il territorio sarà più resiliente.


E nel resto della provincia di a Varese?

Il caso del Ceresio è solo la punta dell’iceberg. L’acqua che utilizziamo nella provincia di Varese arriva da tanti sistemi diversi. Lo sapevi che…?

• Dal Lago Maggiore si preleva gran parte della risorsa idrica della fascia nord.

• Le sorgenti del Campo dei Fiori alimentano acquedotti locali con acqua di qualità eccellente.

• Tra Gallarate, Busto Arsizio e Saronno decine di pozzi pescano dalla falda per rifornire le zone più abitate.

• I laghi minori come Monate e Comabbio vengono utilizzati come riserva o in caso di emergenza.

È una rete invisibile ma vitale, gestita in gran parte da Alfa Varese, che bilancia le esigenze di cittadini, imprese e ambiente.


Una riflessione necessaria

Il “mostro del Ceresio” ci ha fatto sorridere, ma ci lascia anche un interrogativo: siamo abbastanza consapevoli del valore dell’acqua?

Troppo spesso diamo per scontato che ce ne sarà sempre, dimenticando che senza investimenti nelle infrastrutture idriche non avremo né sicurezza, né qualità, né sviluppo.


In fondo, non è stata una creatura mitologica a emergere dalle acque del lago, ma un promemoria concreto: senza acqua non c’è futuro.


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