Si è appena concluso il nostro evento "La Cultura del Rispetto", e non posso fare a meno di esprimere la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato, condividendo storie, esperienze e riflessioni. È stato un momento di grande intensità emotiva e di straordinaria consapevolezza, che ci ricorda quanto sia necessario continuare a lottare contro la violenza di genere ogni giorno dell’anno, non solo a novembre o in occasione del 25 novembre.
Un ringraziamento speciale va alle associazioni presenti, il cui lavoro instancabile è una vera ancora di salvezza per le donne che subiscono violenza. Questi enti non si fermano mai, offrendo supporto, aiuto e speranza a chi vive situazioni di abuso. L’impegno che mettono quotidianamente è un esempio di dedizione e coraggio che merita il nostro più profondo rispetto.
Sono rimasto profondamente toccato dalle storie che ho ascoltato durante l’evento. Testimonianze difficili, che però ci ricordano quanto sia importante essere presenti e fare la nostra parte. Ogni voce che si leva contro la violenza è un passo avanti verso un futuro in cui nessuna donna debba più vivere nel silenzio e nella paura.
Un sincero grazie va anche alle forze dell’ordine, che con la loro presenza sul territorio dimostrano un impegno concreto nel contrastare la violenza di genere. La loro collaborazione e il loro intervento sono fondamentali per proteggere chi si trova in situazioni di pericolo, e per garantire che la giustizia faccia il suo corso.
Un ringraziamento speciale va poi all’assessore di Regione Lombardia Francesca Caruso, che ha sostenuto il nostro progetto non solo con il patrocinio, ma mettendoci la faccia e condividendo il nostro obiettivo con forza e determinazione. Come lei stessa ha sottolineato, la violenza di genere non è solo un problema da affrontare con interventi immediati: è una vera e propria guerra culturale.
Infatti, la violenza di genere, spesso nascosta tra le mura domestiche, non è solo una questione di soccorso e supporto alle vittime – che rimangono essenziali – ma richiede anche un profondo cambiamento culturale. È necessario lavorare per abbattere quei modelli e quelle mentalità che tollerano o giustificano l’abuso. È un processo lungo e complesso, ma indispensabile per costruire una società dove nessuno si senta autorizzato a usare la violenza come strumento di controllo o di potere.
Come Associazione Artemide, siamo orgogliosi di aver promosso questo progetto per il secondo anno consecutivo, e continueremo a impegnarci affinché la nostra comunità diventi sempre più consapevole e unita nella lotta contro la violenza di genere.
Ringrazio tutti voi che ci avete sostenuto, partecipato e incoraggiato. Ogni piccolo gesto, ogni parola, ogni intervento conta. Perché insieme possiamo fare la differenza.
Presidente dell'Associazione Artemide
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