Quando mi è stato chiesto di partecipare a questo progetto, occupandomi della parte storico/turistica della nostra provincia, ho accettato senza dubbi o perplessità; d'altra parte, i viaggi, dalla gita fuori porta all'intercontinentale, sono stati la mia grande passione per anni.
Mi sono immediatamente reso conto però, che la cosa non sarebbe stata semplice; non tanto per mancanza di temi o di luoghi di cui scrivere, ma per un discorso di originalità: sulla base di esperienze personali e supportando il ricordo con qualche ricerca sul web (qualcuno lo fa anche solo tramite quest'ultimo ...), chiunque può scrivere un piccolo articolo che stuzzichi la curiosità dei lettori. Quindi, fondamentalmente, ormai esiste già tutto e tutto è immediatamente disponibile. Ed io non volevo certo fare una serie di semplici “copia/incolla” di monumenti o siti storici, scollegati tra loro, di cui è stato già ampiamente scritto e raccontato.
Ho pensato quindi di proporre qualcosa di più articolato. Ho pensato ad un viaggio. Un viaggio da fare a tappe, seguendo un antico cammino dei pellegrini.
Ed anche qui, i più critici avranno da obiettare che non c'è nulla di nuovo: i sentieri di fede hanno avuto un grande e diffuso successo negli ultimi anni e sicuramente qualcuno dei lettori avrà affrontato, almeno in parte, il Camino de Santiago, probabilmente il più popolare ed il più frequentato al Mondo.
Ma forse, non tutti sanno che anche noi, in provincia di Varese, ne abbiamo uno.
La via Francisca del Lucomagno parte da Costanza in Germania e dopo aver attraversato la Svizzera entra in Italia a Lavena Ponte Tresa.
I paesaggi in cui prosegue sono quelli familiari che tutti conosciamo, dei laghi e della brughiera, dalle colline di Varese fino alla pianura.
Il nostro obiettivo, da prima, era quello di presentare le sole tappe varesine del percorso ma, per maggiore completezza, daremo qualche informazione più ampia: qualche nota anche sui tratti in Canton Ticino e su quelli centrali della Provincia Di Milano, per poi finire con il percorso finale nel Pavese.
Chi, con la lettura, è arrivato fin qui, spero possa essere incuriosito da questo percorso e dai molti, straordinari luoghi che lo caratterizzano, appassionandosi alle prossime pubblicazioni, tappa dopo tappa.
Qualcun altro, sono fiducioso, si organizzerà per percorrerlo realmente, partendo a piedi, con tenacia, già in questo inverno o, come penso farò io, con una più comoda pedalata in primavera.
Buon viaggio a tutti.
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